Start Up, il progetto di educazione al lavoro, promosso da tre cooperative sociali del territorio (Salvagente, Paolo Babini e L’Accoglienza) e rivolto ad adolescenti dai 14 ai 17 anni, chiude la 6a edizione con un bilancio decisamente positivo.
Sono 75 i ragazzi che hanno preso parte al progetto, accompagnati da 8 tutor, e che hanno avuto la possibilità di lavorare per 6 settimane dal 17 giugno fino al 26 luglio, in 9 strutture del territorio in vari ambiti (agricoltura, sociale, magazzinaggio e cucina).

“Si è trattato – racconta Luca Siboni, 22 anni, impegnato come tutor per la prima volta – di un’esperienza molto stimolante: ho coordinato 6 ragazzi a settimana presso l’Opera don Pippo di Forlì e non nacondo che all’inizio ero un po’ timoroso, ma la struttura e l’impegno dei ragazzi hanno reso tutto più facile. Ci siamo occupati di giardinaggio, pulizia e abbiamo affiancato gli educatori e le persone disabili ospiti della struttura in vari laboratori. Personalmente ho scoperto che i miei problemi, rispetto a quelli delle persone con cui mi sono trovato, sono nulla: entrando ogni mattina all’Opera don Pippo mi si dipingeva spontaneamente il sorriso in volto”.

 

Elisabetta Bedetti e Gaia Zattoni, rispettivamente 15 e 16 anni, hanno vissuto il loro ‘Start Up’ presso il Centro Estivo Welcome, frequentato in gran parte da bambini stranieri: “Abbiamo cantato, giocato, pulito e riordinato gli ambienti, preparato la merenda, gestito i rifiuti, aiutato i bambini durante i compiti – raccontano le due ragazze.

È stato molto gratificante e non solo per i 25 euro guadagnati a fine settimana, ma specialmente perchè, nonostante qualche difficoltà iniziale, si è creato un rapporto piacevole. Abbiamo anche capito, seppur in piccolo, cosa potrà essere il mondo del lavoro e cosa significa assumersi delle responsabilità e portarle fino in fondo”.

Angela Pucci, studentessa in pedagogia è stata la tutor presso il Centro Welcome: “Ho cercato – sottolinea – di far capire al mio gruppo il senso del servizio e quanto anche le piccole cose, se fatte bene, siano essenziali al buon funzionamento di una struttura. Sono alla terza esperienza con Start Up: per me si tratta anche di un’occasione formativa, perchè vorrei in futuro lavorare in questo settore”.

Paolo Serratore, 17 anni, partecipa a Start Up da 4 anni e, purtroppo, per limiti di età non potrà più prendervi parte: “Mi piace molto questa esperienza – racconta – in quanto d’estate non c’è molto da fare. Sono stato all’Opera don Pippo a contatto con persone disabili, un lavoro che non tutti sono disposti a fare, ma che a me gratifica. É un ambiente sereno, dove si fanno tante cose molto interessanti. Lo consiglio ai miei coetanei”.

 

Di particolare interesse è il parere di Samuele Laghi, titolare dell’azienda agricola Desidia, che ha ospitato diversi gruppi di ragazzi: “Ho aderito a questo progetto fin dall’inizio – afferma – forse per una sensibilità che mi viene dal mio impegno in parrocchia. Mi sembra di poter offrire una buona opportunità ai giovani, per infondere in loro il concetto della costanza nell’impegno: presso la mia azienda sono stati coinvolti nella raccolta della frutta, nell’orto e con gli animali. Sicuramente ripeterò questa esperienza anche nei prossimi anni”.