Progetto “SalvaEstate”

Il progetto “SalvaEstate”, attivo da diversi anni, si pone l’obiettivo di accompagnare, nel periodo estivo, gli adolescenti, affiancando allo studio, esperienze laboratoriali e di animazione, al fine di trascorrere in maniera stimolante i mesi  in cui le scuole rimangono chiuse.

L’edizione 2020 del Salvaestate è stata ridisegnata e resa più corposa per rispondere al meglio ai bisogni degli adolescenti (14/18 anni), dopo i mesi di isolamento, causati dalla pandemia Covid 19. Si è svolta per il primo anno presso la Fabbrica delle Candele di Forlì, a seguito della partecipazione al bando comunale Estate 2020, rivolto alla fascia 14-18 anni. Tali spazi si sono rivelati un luogo ideale per sviluppare al meglio il progetto, nato dal forte desiderio di vivere finalmente e nuovamente insieme ai ragazzi, mettendo al centro la relazione, l’esperienza e la conoscenza”.

Il SalvaEstate si è sviluppato in due momenti ben distinti:

  • Ossigeniamoci: dal 22 giugno al 17 luglio: un percorso costruito con laboratori creativi e multimediali ed escursioni alla scoperta del territorio,
  • Ripartiamo: dal 24 agosto all’11 settembre; periodo in cui si si concentra sullo studio, in vista del prossimo anno scolastico.

I laboratori sviluppati durante Ossigeniamoci sono stati:

  • la musica e la conoscenza delle lingue straniere con Mariangela Troiano,
  • il fumetto, con Marco Poggi,
  • il mondo del digitale e delle fake news con Roberto Giunchi,
  • la visita alla mostra su Ulisse ai Musei San Domenico e percorsi proposti da Umberto Pasqui alla scoperta della città di Forlì,
  • laboratorio di giornalismo, coordinato da Umberto Pasqui
  • escursioni sul territorio curate da Federico Montanari dell’ass. Umana Dimora, 

 

Alcuni commenti dei ragazzi che hanno partecipato al SalvaEstate 2020

 
Matteo Moschini
Ho partecipato al Salvaaestate quasi controvoglia, per scelta di mia madre, per di più non conoscevo quasi nessuno: ma le attività proposte mi hanno preso moltissimo. Ho apprezzato l’escursione in bicicletta alla selva di Ladino e la capacità di Federico Montanari) di interessarci a questo ambiente: abbiamo misurato la circonferenza delle querce presenti in quel luogo per datare le piante e, da questo dato e da altri raccolti, abbiamo conosciuto abitudini di un’epoca storica, quella della seconda guerra mondiale, per esempio sul fabbisogno di legna da ardere degli abitanti della zona. Molto interessanti anche le informazioni che abbiamo ricevuto sulla composizione del terreno e sulla sua non adattabilità a coltivazioni, in un area a prevalenza agricola: uno dei motivi per cui il bosco è stato rinvigorito ed è tuttora rigoglioso.

Nicolo Prati
“Mi è piaciuta molto l’escursione lungo il fiume Montone e al Parco Urbano, dove ho conosciuto piante di cui ignoravo l’esistenza e altre utilizzabili in cucina, come l’ortica e il sambuco: particolarmente suggestivo è stato muoversi in questo ambiente, con meraviglia e con attenzione ai rumori e agli odori che la natura ci presenta, seppur frequentata abitualmente.

Manuel Bonaventura
Per me afferma  la partecipazione è stata una scelta quasi imposta da mia madre: nonostante ciò ho apprezzato molto il laboratorio di giornalismo e la realizzazione di un video che abbiamo realizzato, con l’aiuto dei tutor Umberto Pasqui (per l’organizzazione del filmato), Roberto Giunchi e Marco Poggi (per il montaggio).

Manuela Petrini
“Mi ha colpito il laboratorio sull’identità digitale, specialmente perchè abbiamo messo da parte questioni come il bullismo e il cyberbullismo, che, seppur di grande attualità, sono oggetto di un’infinità di progetti all’interno della scuola: abbiamo invece discusso dell’importanza di presentarsi sul web e quindi nel mondo virtuale, esattamente come in quello reale, senza maschere ne finzioni.

5x10000
5x10000