Lo scorso 4 ottobre sono ricominciate le attività educative e di sostegno allo studio promosse dalla cooperativa sociale Salvagente di Forlì, rivolte a circa 70 adolescenti che frequentano le scuole superiori, anticipate di circa 15 giorni da quelle proposte ai 20 ragazzi delle Medie. Nonostante le mille difficoltà dell’anno passato, così fiaccato dalle conseguenze dalla pandemia e dall’esperienza della didattica a distanza, adottata anche dalla cooperativa nel periodo delle massime restrizioni, ora l’entusiasmo è a mille.
Ne è stato un chiaro esempio l’incontro organizzativo del 17 settembre scorso in cui i tutor e gli insegnanti volontari si sono incontrati di persona, a distanza di più di un anno, pronti a riprendere con passione l’avventura educativa che li lega ai ragazzi del Salvagente.

“Il nostro lavoro – ha affermato Alvaro Agasisti, presidente della cooperativa – non si limita ad un sostegno nello studio, ma è un accompagnamento educativo nella crescita degli adolescenti: sono particolarmente soddisfatto che fra i nostri insegnanti ci siano molti giovani, che possono essere una reale risorsa, rispetto a noi più maturi, proprio nel percorso di sostegno alla loro maturazione. In quest’ottica credo che sia necessaria una riflessione al nostro interno perchè le esperienze ricreative, ludiche e culturali estive così apprezzate dai ragazzi nel corso del nostro progetto Ossigeniamoci (concluso nello scorso mese di luglio) possano essere ripetute, a fianco del sostegno allo studio, anche durante l’inverno. Ribadisco, poi, che l’amicizia che percepisco fra noi adulti (tutor e insegnanti) è una prerogativa importante perchè noi, a nostra volta, possiamo vivere una compagnia feconda con i nostri ragazzi”.

Agnese Rustignoli ha raccontato come è stata gestita l’emergenza Covid nel periodo in cui erano permessi gli incontri in presenza, ovvero l’attività svolta a piccoli gruppi fissi e non con le aule diversificate per materia, al fine di limitare al massimo gli spostamenti. Le attività, poi, erano anticipate dal triage di accoglienza, denominato “Check In”, un termine più leggero e divertente e certamente meno sanitario, per mettere a proprio agio i ragazzi.

“Cominciamo questo nuovo anno scolastico – ha affermato Agnese – replicando le modalità di quello scorso, ovvero i piccoli gruppi, che, seppur sono stati una necessità, di fatto si sono rivelati molto preziosi, per intensificare l’osservazione degli adolescenti, il rapporto con loro e il dialogo su problemi, preoccupazioni e anche gioie. Sulle precauzioni messe in atto abbiamo riscontrato un livello di responsabilità molto alto dei ragazzi nel seguire le direttive proposte, fra l’altro consigliate da esperti: una serietà di comportamento che è sfociata anche in una battuta di una ragazza che ci ha fatto molto piacere, secondo la quale al Salvagente è impossibile contagiarsi”. Una battuta che ha di certo creato ilarità, ma è stata l’occasione per riflettere su quanto in realtà al Salvagente sia fondamentale non essere “immuni” all’altro, ma incontrarlo, interessandosi al suo mondo e facendosi “contaminare” magari dall’ascolto di qualche brano musicale o prendendo sul serio un cruciverba.

Per i 70 studenti delle Superiori iscritti al Salvagente le attività di aiuto allo studio sono previste tutti i giorni della settimana con orari leggermente diversificati: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15,00 alle 17,00, mentre martedì e giovedì dalle 15,00 alle 17,30. Prima e dopo questi momenti i tutor sono impegnati in attività individuale di aiuto allo studio in materie specifiche.
I ragazzi delle scuole medie, invece, svolgono le loro attività sempre in piccoli gruppi lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15.00 alle 17,30.