Il cuore della cooperativa sociale Salvagente sono le persone e loro storie personali: sono questi spaccati di vita che rendono unico questo ambiente, dove si studia, si gioisce, si scherza, si soffre, ci si aiuta a vicenda. Una di queste storie è quella di Rachele (nella foto insieme a Agnese Rustignoli). Una bella storia!

Rachele oggi ha 25 anni e una laurea fresca in Lettere Moderne. Ha frequentato il Salvagente all’epoca della scuola superiore, anni in cui già era evidente la sua propensione per le materie umanistiche, mentre la matematica le pesava come un macigno, per cui sua madre capì che un sostegno come quello della cooperativa poteva essere utile, anche per migliorare la sua capacità di relazionarsi con gli altri. A distanza di anni Rachele ha ritrovato la cooperativa in una nuova veste, quella di volontaria, per mettere a disposizione di ragazzi più giovani le proprie competenze. E’ capitato, poi, che il Salvagente avesse la possibilità di ospitare un giovane per il Servizio Civile Nazionale e la direttrice Agnese Rustignoli ha subito pensato a lei.
Rachele ha accettato d’istinto la proposta: “Volentieri; così unisco l’utile (un piccolo stipendio e la possibilità di fare esperienza per una futura carriera di insegnante) al dilettevole (il piacere di approfondire con i ragazzi materie e studi che mi appassionano)”.

Sia nei mesi in cui è stata volontaria che nei primi tempi come servizio civile (ha iniziato questa esperienza il 15 gennaio 2020) Rachele si è fatta apprezzare per le sue doti innate: la passione e l’ironia con cui racconta la storia, la letteratura, la mitologia, materie che possono sembrare fredde, ma che lei riscalda con la sua particolarissima modalità di esporle: un fatto, questo, che l’ha resa subito molto gradita ai ragazzi.

“Con loro – racconta Rachele – desidero sentirmi non certo come un’insegnante, ma come una sorella maggiore, con un rapporto alla pari, nel quale ci sta dentro anche la capacità di dialogare con serenità dei nostri problemi. Mi ha molto gratificato il fatto che alcuni ragazzi abbiano riferito ad Agnese che starebbero ore ed ore ad ascoltarmi. Mi mette un po’ in crisi quando mi chiedono, perchè sia necessario studiare e, mentre ricerco la motivazione più giusta per rispondere a questa piccola provocazione, spesso capita che rispondo con sarcarsmo, ricordando al mio giovane interlocutore che quando diventerà Ministro dell’Istruzione, potrà modificare a suo piacimento i piani di studio”.

“Sono molto contenta – conclude Rachele – quando i ragazzi arrivano al Salvagente con un bel voto, frutto del nostro paziente lavoro: quando al contrario arrivano con un giudizio negativo su un’interrogazione o un compito, affronto comunque la situazione in maniera costruttiva, chiedendomi dove abbiamo sbagliato e in che direzione dobbiamo ripartire”.