All’interno del progetto Start Up, una delle 9 realtà operative coinvolte è il Comitato per la lotta contro la fame nel mondo, storica associazione forlivese nata tantissimi anni fa sull’onda dell’attività missionaria di Annalena Tonelli. Oggi il Comitato è una realtà di volontariato che coinvolge tantissime persone, impegnate in forma del tutto gratuita, nella raccolta di arredi, libri, oggetti e materiali usati, finalizzati al riuso. In questo contesto alcuni giovani, guidati dal tutor Roberto Giunchi, nella settimana dal 3 al 7 luglio scorso, hanno fatto l’esperienza Start Up: li abbiamo incontrati per conoscere il loro parere in merito a questa singolare esperienza. Si tratta di Matteo Pasini (anni 14, Liceo Classico Forlì), Riccardo Baraghini (16 anni, Istituto Agrario Faenza), Matteo Tiossi (14 anni, ITIS Marconi Forlì), Giovanni Melegari (15 anni, ITIS Marconi Forlì) e Giacomo Siboni (15 anni, ITIS Marconi Forlì).

Il gruppo è stato impegnato ogni mattina dalle 8,30 alle 12,30 nello smontaggio di mobili, nello scarico ed immagazzinamento di materiali in arrivo: tutti hanno ritenuto l’esperienza, seppur faticosa – specie per il caldo – divertente, positiva ed educativa. Alcuni di loro hanno affermato di sentirsi personalmente arricchiti per questa settimana di lavoro, utile anche per capire cosa significa lavorare e farsi un’idea delle fatiche che fanno ogni giorno i loro genitori. Tutti e cinque i giovano sono alla prima esperienza di Start Up e la ritengono talmente positiva, tanto da consigliarla ai propri coetanei: hanno apprezzato, poi, il ruolo del tutor come supporto organizzativo all’attività e sono rimasti soddisfatti per aver lavorato in un contesto come quello del Comitato, del quale conoscono le finalità solidali. Proprio questa finalità è stata uno stimolo forte per dare il meglio di se stessi.

“Sono innamorato di questo luogo – ha affermato il tutor Roberto Giunchi – e per me è molto stimolante fare avvicinare dei giovani ad un ambiente in cui si respira la gratuità e dove il volontariato è tutto. L’esperienza di questa settimana è stata molto positiva: i ragazzi, nonostante fatichino un po’ a livello di manualità, hanno dato tutto in termini di impegno e volontà”.

“Sui giovani crediamo tantissimo – spiega Davide Rosetti, presidente del Comitato (nella foto) – per questo abbiamo aderito con entusiasmo al progetto Start Up, che ha qualche analogia con il campo Shalom che abbiamo fatto nel mese di giugno. Sono occasioni importanti, in quanto i ragazzi – come noi d’altronde – hanno la possibilità di vedere i livelli di spreco della società di oggi e le conseguenti possibilità di recupero, anche tramite la separazione di materiali. In più che c’è la finalità solidale del nostro lavoro, che è senza dubbio un valore aggiunto importantissimo di ciò che facciamo. Un’esperienza, quella del progetto Start Up, che ripeteremo senz’altro anche in futuro e sulla quale, ci tengo a dirlo, è molto prezioso il lavoro del tutor, una presenza che fa la differenza per i ragazzi”.