Presso la cooperativa sociale Salvagente maturano situazioni particolari che producono un fortissimo valore aggiunto all’attività educativa proposta. E’ il caso delle storie di due giovani ventiduenni, Giacomo Bendandi e Lorenzo Chapel, che, dopo aver frequentato la cooperativa nel periodo delle scuole superiori, oggi sono impegnati in qualità di aiuto insegnanti. Storie molto diverse fra loro, ma ugualmente significative per dimostrare quanto l’azione del Salvagente penetra in profondità e si salda nel cuore delle persone.
Giacomo si avvicina alla cooperativa in un periodo molto triste della sua vita: frequenta la prima superiore e vive la tragedia della perdita della mamma, un evento che gli crea forte sconforto e rischia anche di fargli prendere strade non proprio ideali.
“Su consiglio dello zio – racconta Giacomo – venni inserito nelle attività del Salvagente: non avevo voglia di studiare, ma certamente il mio problema era molto più profondo e ben presto capii che questo luogo rappresentava per me un’ àncora di salvataggio sulla quale costruire la mia vita, un contesto in cui è maturato un rapporto speciale con Agnese Rustignoli (resp.dei tutor) che mi ha preso sotto la sua ala ed è stata fondamentale per la mia crescita”.
E’ stato quindi naturale per Giacomo, terminate le superiori e approdato agli studi universitari in Economia, riallacciare i rapporti con il Salvagente e tornare in cooperativa come aiuto insegnante per ‘economia e diritto’.
“E’ un’esperienza che vivo per il secondo anno – continua Giacomo – non solo durante le attività invernali, ma anche in estate all’interno del progetto Start Up. E’ bellissimo e anche un po’ sconvolgente che io, che non avevo voglia di studiare, oggi mi trovi a dare una mano a ragazzi più giovani che si trovano nella mia condizione di qualche anno fa, con i quali è nato un bel rapporto che va oltre lo studio e abbraccia i problemi di tutti i giorni, producendo enormi gratificazioni, quando si vede che il lavoro fatto insieme produce risultati sia in termini di profitto scolastico, sia in termini di maturazione personale”.
Per Lorenzo Chapel, studente in Fisica all’Università di Bologna, l’approccio con il Salvagente fu voluto dalla madre che lo vedeva troppo ripiegato in casa, specie sui videogiochi e che aveva bisogno di stimoli esterni, forse più che di un sostegno nello studio.
“La mia permanenza in cooperativa – spiega Lorenzo – durò due anni, un periodo molto positivo che mi aiutò moltissimo nel mio processo di crescita. Pur avendo abbandonato il Salvagente negli ultimi anni delle Superiori, quell’esperienza mi è rimasta nel cuore, tanto che ora, a distanza di qualche anno, mi sono proposto come aiuto insegnante, mettendo a frutto i miei studi universitari in matematica e fisica. Sono qui da appena due mesi e sono molto soddisfatto di questa esperienza: a dire il vero all’inizio ero un po’ titubante e avevo paura di non riuscire. Al contrario mi sono accorto che erano preoccupazioni infondate: sono molto contento per il rapporto che si è creato con i ragazzi e mi accorgo ogni giorno che con il mio aiuto loro possono crescere, ma che nello stesso tempo cresco anch’io a contatto con loro, rispondendo alle loro domande e cercando di supportarli al meglio a fronte di ogni loro richiesta”.